L’uso della realtà virtuale sta trasformando la formazione medica, permettendo simulazioni realistiche e sicure. Laerdal punta a integrare la VR con l’intelligenza artificiale per migliorare il training immersivo e il suo impatto clinico.
Contenuto redatto in collaborazione con Laerdal Italia
Secondo studi di settore, nei prossimi tre anni, l’interesse per per la VR applicata all’ambito sanitario, inclusa la formazione medico-scientifica crescerà del 22.5%
E’ noto come la VR sta rivoluzionando diversi settori, primi tra tutti quello clinico, ivi inclusa la formazione, grazie al fatto che offre un’esperienza di apprendimento unica e coinvolgente. L’opportunità di immergersi in scenari medici simulati con un alto grado di realismo offre un potenziale notevole per migliorare l’apprendimento e acquisire competenze e abilità in modo sicuro ed efficace.
Tra i vantaggi indiscutibili della VR la capacità di favorire l’esercitazione da parte degli allievi senza alcun rischio per i pazienti, con la conseguenza indiretta di contribuire ad aumentare la fiducia e la consapevolezza del proprio sapere, preparandoli meglio ad affrontare situazioni reali nella pratica clinica.
Dal punto di vista pedagogico VR/AR sembrano offrire alcuni dei vantaggi tipici della simulazione; uno tra tutti la capacità di interiorizzazione dell’apprendimento (+75% ) proprio in virtù del suo essere esperienziale.
Queste similitudini con la simulazione, comunemente intesa, possono attrarre il mondo accademico e gli uffici formazione delle aziende sanitarie, visto che queste nuove tecnologie possono contribuire a incrementare la simulazione anche laddove la carenza di docenti la rende non sempre perseguibile.
Abbiamo incontrato uno dei principali player del settore per conoscere quali tendenze tecnologiche influenzeranno Laerdal nel prossimo futuro e, come queste domineranno la ricerca aziendale nei prossimi 18-24 mesi.
“In Laerdal una tecnologia è considerata innovazione solo quando contribuisce al raggiungimento degli obiettivi educativi, volti a rendere più efficace l’assistenza sanitaria o l’episodio di cura. Uno degli obiettivi del mio lavoro” ci riferisce Carsten Storgaard, coordinatore europeo del gruppo di lavoro Education and Healthcare Quality Improvement con sede a Copenhagen, “è valutare l’impatto della tecnologia esistente o emergente, in relazione ai principi pedagogici e alle più aggiornate evidenze cliniche. Un elemento dominante del nostro lavoro è la collaborazione con le società scientifiche e le organizzazioni internazionali; questa collaborazione ci guida nel mantenere alta l’attenzione sulla capacità di produrre soluzioni e design che abbiano un impatto clinico ancor prima che tecnologico”.
“Grazie alla collaborazione con Wolters Kluwer e con la National League of Nursing abbiamo ideato il programma di virtual simulation vSim® che soddisfa i fondamenti pedagogici dell’approccio Peer-2-Peer, della Flipped Classroom e del feedback automatico che guida i progressi dell’allievo, interagendo con lui attraverso un sistema metrico oggettivo, basato su benchmark internazionali, adattabili ai diversi contesti geografici e culturali. Il programma si è arricchito – grazie alla preziosa collaborazione con Varjo – di tutti i tipi di apprendimento immersivo AR/VR, proiettando questa soluzione nel metaverso col nome di vrClinicals®”
L’idea che ci siamo fatti di vrClinicals ® è quella di un sistema capace di coniugare l’innovazione rappresentata dalla AR/VR, offrendo la possibilità di eseguire procedure, di prendere decisioni in un contesto multi-fattoriale complesso, che replica minuziosamente quello reale, con livello crescente di difficoltà.
Inoltre, “Nella realtà il personale sanitario deve prendere decisioni in base a ciò che sta accadendo: decisioni urgenti“, afferma Brian Strock, Laerdal USA “Quindi uno degli elementi importanti su cui stiamo investendo è quello di integrare i setting virtuali con una sorta di intelligenza artificiale che si adatta a ciò che l’allievo sta facendo durante l’esperienza immersiva”.
Siamo certi del ruolo centrale che avrà la VR nell’ambito della formazione medico-sanitaria, ma è evidente quanto ci sia ancora da conoscere di queste affascinanti tecnologie a partire dal fatto che l’utilizzo di qualsivoglia tecnologia comporta cambiamenti nel modo di lavorare e nelle competenze degli attori in gioco, al punto da ipotizzare che emergeranno nuove professionalità, destinate a gestire questi specifici processi di apprendimento. Sfogliando la letteratura però ci si rende conto che ci sono effetti non noti sull’esposizione prolungata a contesti di VR/AR e che questi debbano essere investigati ma l’importanza di questa ondata di cambiamento non può essere negata.
“C’è stata una forte accelerazione di Laerdal rispetto alla Metaverse Simulation, complice l’influenza positiva di nuovi partner quali Sim-X” afferma Novella Callero, direttore generale di Laerdal Italia. “E’ molto incoraggiante assistere alla velocità con cui le nuove tecnologie evolvono e di riflesso al moltiplicarsi delle possibili applicazioni delle stesse.
Siamo certi che la ricerca in Laerdal sta spingendo per ottenere sistemi integrati con l’AR – tra cui la risposta adattiva della VR ai comportamenti degli allievi e un’elaborazione metrica ancor più dettagliata dell’esperienza immersiva per l’allievo e per l’istruttore, in linea con il nostro obiettivo principale che resta fornire soluzioni didattiche con un effettivo e positivo impatto clinico”
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